Cerca nel blog

Traduttore

martedì 17 giugno 2025

L'Epidemia Silenziosa che la Medicina Ignora: La Verità Sulla Carenza di Vitamina B12




A cura di: Salvatore Calleri (NatMed)

Cari lettori,

Quante volte abbiamo sentito parlare di stanchezza cronica, annebbiamento mentale o sbalzi d'umore come semplici "sintomi dell'invecchiamento" o conseguenze dello stress quotidiano? Eppure, dietro a queste manifestazioni così comuni, si nasconde troppo spesso una verità sconvolgente: una carenza di vitamina B12, sistematicamente ignorata e diagnosticata erroneamente dalla medicina ufficiale. Una vera e propria epidemia silenziosa che sta colpendo milioni di persone, con conseguenze devastanti.

La Vitamina B12: Un Pilastro Dimenticato della Nostra Salute

Non è un mistero: la vitamina B12 è un nutriente fondamentale. È vitale per la funzionalità cerebrale, per la salute del nostro sistema nervoso e per la produzione di globuli rossi essenziali. Senza di essa, il nostro corpo non può funzionare correttamente, e le ripercussioni possono essere molto più gravi di un semplice calo di energia.

Si stima che la carenza di B12 colpisca dal 3 al 5% della popolazione generale, ma tra gli anziani questa percentuale sale drammaticamente, arrivando a toccare almeno il 20%. E qui sta il punto cruciale: molti di questi casi vengono purtroppo scambiati per altre patologie gravi come Alzheimer, sclerosi multipla o disturbi psichiatrici. Immaginate la sofferenza, l'angoscia di ricevere diagnosi così pesanti, quando la soluzione potrebbe essere a portata di mano.

Sintomi Ingannatori, Diagnosi Errate e Danni Irreversibili

La carenza di vitamina B12 è subdola. I suoi sintomi si manifestano in modo graduale e spesso vengono liquidati con leggerezza: affaticamento persistente, nebbia mentale, difficoltà di concentrazione, formicolio agli arti, depressione e ansia.

Il problema si aggrava quando questi segnali vengono ignorati o mal interpretati. Studi scientifici hanno più volte evidenziato come i pazienti con carenza di B12 presentino sintomi identici a quelli dell'Alzheimer, inclusa perdita di memoria e cambiamenti di personalità. Si parla di mezzo milione di persone solo nel Regno Unito a cui è stata diagnosticata la demenza, che potrebbero in realtà aver bisogno solo di un'iniezione di vitamina B12! È incredibile pensare che, invece di un trattamento semplice ed economico, queste persone vengano indirizzate verso terapie costose e spesso inefficaci, con un impatto devastante sulla loro qualità di vita e sulle finanze familiari.

Le Ragioni di un Fallimento Diagnostico Sistematica

Perché questa negligenza continua a persistere? Le ragioni sono complesse e, a volte, sconcertanti:


1. Test Insufficienti e Standard Obsoleti

Nonostante esista un esame del sangue economico e affidabile per misurare i livelli di B12, molti medici non lo includono nella routine diagnostica, a meno che non sia il paziente stesso a richiederlo espressamente. Inoltre, i laboratori spesso stabiliscono un intervallo di "normalità" troppo basso. Molti esperti concordano che i sintomi da carenza possano manifestarsi già a livelli inferiori a 350-400 pg/ml, ma i laboratori segnalano la carenza solo quando i valori scendono drasticamente, a volte sotto i 180 pg/ml. Questo significa che molti casi, pur sintomatici, non vengono identificati come carenza.


2. Mancanza di Attenzione ai Sintomi Clinici

Anche quando i pazienti presentano chiari segnali di carenza – come l'intorpidimento o il formicolio, la stanchezza cronica e i disturbi dell'umore – spesso i medici preferiscono orientarsi verso diagnosi più "redditizie" o complesse, trascurando una causa così basilare e facilmente risolvibile. È sconcertante pensare che raccomandazioni importanti, come quella del British Journal of Hematology del 2014 che suggeriva di trattare i sintomi e non solo i valori di laboratorio, cadano costantemente nel vuoto.


3. L'Influenza delle Scelte Alimentari e del Marketing Farmaceutico

La vitamina B12 si trova quasi esclusivamente in prodotti di origine animale come carne, uova e latticini. Con la crescente popolarità del veganismo, i tassi di carenza sono in aumento. Sebbene esistano alimenti vegetali fortificati, spesso non sono sufficienti a garantire livelli sani. Questo non è un giudizio sulle scelte alimentari, ma un forte avvertimento: il corpo umano non produce B12 e, senza un'adeguata integrazione, le conseguenze a lungo termine possono essere gravi.

E poi c'è la scomoda verità: non si guadagna nulla a curare la carenza di vitamina B12. Un'iniezione di B12 costa pochi centesimi, non è brevettabile e non genera i miliardi di fatturato dei farmaci per l'Alzheimer o degli antidepressivi. L'industria farmaceutica ha scarso interesse a promuovere test su larga scala per una condizione che può essere trattata in modo così semplice ed economico. Il profitto, purtroppo, sembra avere la precedenza sulla salute pubblica.

È Tempo di Agire: Dalla Consapevolezza all'Azione

La carenza di vitamina B12 è un'emergenza silenziosa che sta distruggendo vite umane attraverso diagnosi errate e l'indifferenza. È ora di esigere maggiore responsabilità da medici, laboratori e istituzioni sanitarie. Nessuno dovrebbe essere condannato a soffrire di sintomi debilitanti o a ricevere diagnosi errate che potrebbero essere prevenute e risolte con una semplice, sicura e conveniente integrazione.

Con la conoscenza, possiamo reclamare la nostra salute.

venerdì 16 maggio 2025

Referendum 2025: Difendiamo i Nostri Diritti – Ecco Perché è Importante Votare 5 Sì

 

rederendum 2025- i nostri diritti-
Nella foto una rappresentazione grafica creata appositamente per il nostro blog per il Referendum 2025


Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 si vota per i diritti dei lavoratori e la cittadinanza: scopri perché è fondamentale dire 5 volte Sì al referendum.

di Salvatore Calleri

Referendum 2025: un voto per i nostri diritti, un gesto per il nostro futuro

Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 saremo chiamati alle urne per un referendum fondamentale. Non si tratta di politica di partito, ma della tutela concreta dei nostri diritti. Cinque quesiti, cinque possibilità per migliorare le condizioni dei lavoratori e aprire nuove strade verso una cittadinanza più giusta. Dire "" è un atto di coscienza, di consapevolezza, di responsabilità collettiva.


1. Abrogazione del Jobs Act (Contratto a tutele crescenti)

Dire  significa ripristinare diritti fondamentali dei lavoratori licenziati ingiustamente. Il Jobs Act ha tolto la reintegrazione sul posto di lavoro nei casi di licenziamento illegittimo. Votare Sì vuol dire ridare dignità e sicurezza a chi lavora, mettendo un freno agli abusi da parte dei datori di lavoro.


2. Licenziamenti nelle piccole imprese (Abrogazione parziale)

Attualmente, nelle aziende con meno di 15 dipendenti, i lavoratori hanno meno tutele in caso di licenziamento. Con il Sì al referendum si vuole estendere le garanzie anche a chi lavora nelle piccole realtà. Perché un diritto non deve dipendere dalla dimensione dell'impresa. 


3. Contratti a termine (Abrogazione parziale delle norme attuali)

Votare  significa limitare gli abusi dei contratti a termine, impedendo che vengano prorogati e rinnovati all'infinito. Oggi, troppi giovani e precari vivono nella totale incertezza. Questo Sì è per restituire stabilità e progettualità al lavoro.


4. Responsabilità solidale negli appalti (Abrogazione)

Dire  vuol dire mantenere la responsabilità anche al committente per infortuni sul lavoro. Se un lavoratore di un'azienda in subappalto si fa male, il committente deve rispondere. Cancellare questa responsabilità è un attacco alla sicurezza dei lavoratori. Difendiamola con il nostro voto.


5. Cittadinanza italiana (Riduzione a 5 anni per gli stranieri residenti)

Con questo Sì, chi è residente in Italia da almeno 5 anni potrà richiedere la cittadinanza. Non è un regalo, ma un riconoscimento a chi lavora, paga le tasse, cresce figli in Italia. È un Sì all'inclusione, alla giustizia sociale, al riconoscimento di vite reali.


Perché votare è importante

Questo referendum non è solo una scheda: è un atto di resistenza democratica. Mentre la politica spesso ignora i bisogni reali delle persone, abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce su temi concreti. Lavoro, sicurezza, dignità, giustizia sociale: non possiamo delegare sempre. Stavolta, tocca a noi.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, vota 5 Sì. Per te. Per chi lavora. Per chi spera. Per chi vuole restare.

mercoledì 7 maggio 2025

AdSense: Il Partner Perfetto per Monetizzare il Tuo Sito o Canale YouTube

 

adsense-partner-perfetto-per-la-monetizzazione-del-tuo-sito
Nella foto una rappresentazione grafica che indica Adsense come partner perfetto per la monetizzazione

Scopri tutti i vantaggi della pubblicità firmata Google Adsense per blogger, youtuber e proprietari di siti web

di Salvatore Calleri

Se sei alla ricerca di un modo sicuro, automatizzato e professionale per monetizzare il tuo sito web, blog o canale YouTube, Google AdSense è uno degli strumenti più efficaci e collaudati a tua disposizione.
Non si tratta solo di “mettere banner e guadagnare”, ma di entrare a far parte di un ecosistema pubblicitario altamente ottimizzato, affidabile e soprattutto scalabile nel tempo.

Vediamo insieme perché AdSense è una scelta vincente, e come può trasformare il tuo traffico in entrate concrete.


📈 1. Affidabilità firmata Google

AdSense è un prodotto di Google, il che garantisce trasparenza, continuità e qualità. Non stai collaborando con una piattaforma improvvisata, ma con un colosso tech che gestisce miliardi di impression pubblicitarie ogni giorno.
Le entrate sono tracciate con precisione e i pagamenti vengono effettuati puntualmente ogni mese.


🎯 2. Annunci mirati e rilevanti

La vera forza di AdSense sta nel machine learning di Google: gli annunci mostrati ai visitatori del tuo sito o canale sono personalizzatigeolocalizzati e in linea con i loro interessi.
Risultato? CTR (Click Through Rate) più alto e maggiori guadagni per te, senza che tu debba fare nulla.


💸 3. Monetizzazione automatica

AdSense si occupa di tutto in automatico: dal posizionamento dinamico degli annunci (se vuoi) alla gestione del bidding tra gli inserzionisti, alla scelta dei formati pubblicitari migliori.
Non servono competenze tecniche avanzate: basta un account Google, un sito conforme e un po’ di traffico.


🧩 4. Perfetta integrazione con Blogger, YouTube e WordPress

AdSense si integra in modo fluido con piattaforme come YouTubeBloggerWordPressWix, e altri CMS.
Se sei uno youtuber, basta avere almeno 1.000 iscritti e 4.000 ore di visualizzazione per iniziare a guadagnare con gli annunci pre-roll, mid-roll e banner sul tuo canale.
Per i blogger, invece, AdSense è spesso la prima scelta per iniziare a monetizzare i contenuti scritti con eleganza.


📱 5. Responsive e mobile-friendly

Gli annunci AdSense sono perfettamente ottimizzati per dispositivi mobili, garantendo una user experience sempre fluida, sia da desktop che da smartphone o tablet.
Nel 2025, oltre il 70% del traffico web è mobile, quindi questo è un vantaggio fondamentale.


💼 6. Controllo totale sugli annunci

Hai paura di pubblicità non in linea con il tuo stile o i tuoi valori? Nessun problema: AdSense ti consente di bloccare categorie specifiche di annuncifiltrare contenuti sensibilievitare concorrenza diretta e molto altro.
Hai il pieno controllo sulla tua immagine.


📊 7. Report dettagliati e performance chiare

L’interfaccia di AdSense ti permette di analizzare clic, impression, eCPM, RPM, guadagni stimati e molto altro.
Hai sempre sotto controllo cosa funziona e cosa migliorare, con report professionali aggiornati in tempo reale.


🚀 8. Nessun limite di crescita

Che tu abbia 100 visitatori al giorno o 100.000, AdSense cresce con te. Puoi iniziare da piccolo e, man mano che il tuo pubblico cresce, scalare i tuoi guadagni senza dover cambiare piattaforma.


✅ In sintesi: perché scegliere AdSense?

  • ✅ È facile da usare, anche per chi è alle prime armi

  • ✅ Offre guadagni reali, anche con poco traffico

  • ✅ Si integra con YouTube, siti web e blog

  • ✅ È mobile-friendly e SEO compatibile

  • ✅ Ti garantisce controllo, trasparenza e qualità


💡 Consiglio bonus: unisci AdSense a contenuti di qualità e a una strategia SEO efficace, e vedrai i tuoi sforzi ripagati mese dopo mese.

giovedì 24 aprile 2025

Le Ombre Dietro al Conclave: Massoneria, Intrighi e il Mistero dei Papi

 

Nella foto Francesco Bergoglio, in rilievo la croce massonica da lui scelta 


Nelle stanze segrete del potere, là dove l’incenso si mescola al mistero, c’è chi dice che le nomine dei Pontefici non siano frutto dello Spirito Santo… ma di giochi ben più terreni.

di Salvatore Calleri

Negli ultimi tempi, con la morte di Papa Francesco e le voci sempre più forti su un “Papa Nero” e una Chiesa spaccata, il sospetto ha lasciato il posto alla convinzione.

La massoneria avrebbe da tempo infiltrato i gangli vitali del Vaticano. Il suo scopo? Controllare il timone spirituale del mondo. Un piano silenzioso, fatto di nomine pilotate, pressioni occulte, e candidati “graditi” a certi poteri.

Non è un caso, che le voci più libere e profetiche — da monsignor Viganò fino ad alcuni cardinali emarginati — abbiano più volte lanciato l’allarme: “La Chiesa è occupata.”
In questo scenario, Francesco avrebbe rappresentato un ponte verso una nuova visione, più globalista, più “umanista”… e secondo alcuni, meno cattolica.

Ma con la sua dipartita, le domande aumentano: chi sarà il prossimo papa? Sarà ancora un uomo voluto dallo Spirito, o da logge invisibili ma potentissime?
In molti temono l’arrivo di quello che antiche profezie chiamano il Papa Nero, non tanto per il colore dell’abito, quanto per il simbolismo oscuro che rappresenterebbe.

Dietro le quinte, cardinali si muovono come pedine. Qualcuno ha parlato di voti scambiati, di strategie preparate da tempo.
Non è fantascienza. Già nel conclave che elesse Francesco, alcune fonti (mai confermate, ma mai smentite) parlavano del famigerato “gruppo di Sankt Gallen”, una sorta di lobby clericale con una precisa agenda riformista.

Il mistero rimane. Ma come sempre accade quando si parla di potere, la verità più scomoda è anche quella che nessuno osa guardare in faccia.


sabato 19 aprile 2025

Giorgia Meloni e le sue ultime fatiche alla Asterix

 
Nella foto la Premier Meloni in versione Asterix

Un viaggio negli Stati Uniti tra strette di mano e sorrisi, ma senza risultati concreti per l'Italia. La premier Giorgia Meloni incontra Donald Trump per discutere dei dazi, ma torna a casa con promesse vaghe e nessuna certezza.


Articolo di Salvatore Calleri


Giorgia Meloni e le sue ultime fatiche alla Asterix

Sette ore di volo, un'agenda fitta di incontri e una missione diplomatica di grande rilevanza: il recente viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti sembrava promettere molto. L'obiettivo principale? Discutere con Donald Trump dei dazi imposti agli Stati Uniti, che minacciano l'export italiano, in particolare nel settore agroalimentare.

Tuttavia, al termine della visita, i risultati concreti sembrano scarsi. Nonostante le dichiarazioni di intenti e le promesse di dialogo, non è stato raggiunto alcun accordo tangibile. Trump, pur esprimendo apprezzamento per Meloni, ha mantenuto una posizione ambigua: "Meloni mi piace molto, vedremo che succede" .

Nella foto i risultati ottenuti dalla Premier Meloni


Durante la conferenza stampa, un episodio curioso ha attirato l'attenzione: la traduttrice ufficiale ha omesso la parte in cui Meloni, parlando in italiano, attribuiva la responsabilità della guerra in Ucraina a Putin. Quando Meloni ha tentato di tradurre da sola, ha evitato di menzionare direttamente Russia o Ucraina, lasciando Trump all'oscuro delle sue reali dichiarazioni .

Inoltre, Meloni ha espresso l'intenzione di rafforzare la cooperazione strategica con gli Stati Uniti, sostenendo la posizione di Trump contro l'ideologia "woke" e promettendo un aumento degli acquisti di gas statunitense. Ha anche incoraggiato le aziende italiane a investire negli Stati Uniti, nel tentativo di allentare le tensioni commerciali .

Nonostante questi sforzi, l'Italia non ha ottenuto concessioni significative sui dazi. Il surplus commerciale dell'UE rispetto agli Stati Uniti, spesso citato come motivo per l'imposizione dei dazi, rimane una questione irrisolta. Meloni ha sottolineato che una guerra commerciale non conviene a nessuno, ma le sue parole non si sono tradotte in azioni concrete .

Il viaggio di Meloni negli Stati Uniti si è rivelato più una passerella diplomatica che una missione efficace. Le "fatiche alla Asterix" della premier italiana sembrano aver prodotto pochi risultati tangibili, lasciando l'Italia con più domande che risposte.